Blog esoterico

Disciplinare la mente per non perdersi sulla Via dello Spirito

Il testo che segue è tratto da un articolo di Elvio Rocchi (www.spiraglidiluce.org):

“Mi è capitato, durante questi anni, di conoscere individui che, con diverse sfumature, sostenevano di essere “guidati” da presunte entità spirituali, guide, angeli, esseri cosmici e così via.

Premesso che, spesso, si tratta di mere fantasie della mente (queste persone, cioè, entrano semplicemente in contatto con la loro immaginazione), talvolta ci sono anche altri tipi di fenomeni, a cui è bene fare attenzione.

Per approfondire ciò che intendo vi propongo un breve testo tratto da «Riflettici» di Alice Bailey:

«Oltre alle comuni scuole occulte ed esoteriche oggi esistenti nel mondo, vi sono gruppi o individui isolati che praticano varie forme di meditazione e di yoga. Ciò vale per gli aspiranti tanto d’Occidente che d’Oriente. Fra questi alcuni lavorano con vera conoscenza e, perciò, senza pericolo; altri non hanno cognizione, non soltanto delle tecniche e dei metodi, ma nemmeno dei risultati che se ne devono attendere. Ma gli effetti sono inevitabili, e il principale è di rivolgere la coscienza all’interno, sviluppare lo spirito di introspezione, e dirigere l’uomo ai mondi soggettivi interiori e a livelli più sottili dell’essere (generalmente a quelli astrali, raramente al reame veramente spirituale dell’anima). La natura mentale è raramente invocata, i processi seguiti di solito rendono le cellule del cervello negative e quiescenti, e la mente rimane inattiva e spesso sopita. L’unica area di coscienza che resta quindi visibile è l’astrale. Il mondo dei valori fisici e tangibili è escluso, e altrettanto il mentale. Riflettete su questa affermazione.»

Quello che l’esoterista inglese sta dicendo, in altre parole, è – in primis – che vivere la spiritualità da soli, senza un maestro, comporta alcuni pericoli. Così come non ci si addentra in un territorio impervio senza essere supportati da una guida, è bene anche non inoltrarsi in territori spirituali a noi ignoti, perché non sempre gli incontri che si fanno possono essere gradevoli. Sta anche affermando che il tipo di “contatti” che si possono stabilire procedendo in questo modo, afferiscono alla dimensione astrale. Nel caso migliore, non sono altro che un riflesso di quella conoscenza autentica che giunge dal piano dell’Anima, in quello peggiore si potrebbe entrare in contatto con entità oscure, da cui è bene tenersi alla larga. Tali entità possono presentarsi con fattezze e atteggiamenti innocui e suadenti, mascherarsi o spacciarsi per maestri, ma le loro intenzioni sono ben altre e chi finisce sotto la loro influenza, difficilmente riuscirà a liberarsene.

Come orientarsi, dunque? Quale il giusto atteggiamento?

Contrariamente a quello che si crede e a ciò che in tanti sostengono, la via per l’evoluzione interiore passa per lo sviluppo dell’aspetto mentale: è conducendo la mente con volontà, pazienza, fermezza, calma e amore che possiamo, gradualmente, entrare in contatto con l’Anima. In altre parole, abbiamo bisogno di imparare a pensare correttamente, perché quel guazzabuglio di associazioni prive di senso che infestano la maggior parte delle menti umane, poco o nulla ha a che vedere con un vero pensiero – logico, intuitivo e astratto – che può condurre ad una comprensione superiore.

Comunicare correttamente, in modo acuto e innocuo; porsi domande piuttosto che cercare risposte; lavorare per essere autonomi e non dipendenti; mettere in discussione ciò in cui si crede fermamente; fare una verifica di ciò che si crede di conoscere; leggere quotidianamente libri e scritti che mettano alla prova la nostra capacità di comprensione; acquisire la capacità di argomentare, riflettere e dibattere in modo non emotivo: sono alcune delle direttive che possono guidarci lungo il cammino, per espandere gli orizzonti della nostra mente, le cui capacità, credetemi, sono infinite.”