Il testo che segue è tratto da un articolo di Salvatore Brizzi:
Se l’ottenimento delle iniziazioni concerne l’acquisizione dell’apertura del Cuore e l’attivazione degli altri centri superiori, la fase del discepolato può essere riassunta nel processo di preparazione all’apertura di questi centri. Tale preparazione si ottiene portando uno sguardo fermo e costante sopra le manifestazioni della macchina biologica incarnazione dopo incarnazione, fino a quando non si ottiene il risultato della trasmutazione di ogni aspetto dell’apparato psicofisico in un punto di forza dell’anima.
Questo processo può essere ben sintetizzato con l’espressione: Concentrare l’attenzione sulle sensazioni interne della macchina anziché sulle manifestazioni del mondo esterno come fa l’uomo ordinario. Ciò implica saper sopportare una certa dose di dolore emotivo che inevitabilmente scaturisce ogni volta che si verifica un processo di trasmutazione di qualcosa di più basso in qualcosa di più alto.
D’altronde non si ottiene cottura alchemica se non grazie al Fuoco, e il Fuoco… si sa… brucia.
Tenere alto il regime del Fuoco è la parola d’ordine del discepolo che vuole procedere sulla via.
I nostri Fratelli Maggiori che costituiscono l’attuale Gerarchia planetaria sono coloro che hanno trionfato sulla natura inferiore percorrendo gli stessi passi che stiamo compiendo noi oggi. Attraverso esperienze anche molto dolorose, vita dopo vita, hanno risvegliato la loro macchina biologica e hanno imparato a utilizzarla come strumento magico/alchemico.
Si sono battuti in mezzo alle nebbie, ai pericoli, alle pene e alle angosce della vita quotidiana, hanno sormontato ogni difficoltà, hanno conosciuto la crocifissione della loro personalità e hanno superato lo sbarramento del loro Guardiano della Soglia. Non esiste via dolorosa attraverso cui essi non siano passati, e in ciò risiede il loro diritto di servire l’umanità e l’efficacia dei loro metodi. Conoscendo la quintessenza del dolore così come la profondità del peccato, hanno acquisito attraverso i millenni la capacità di adattare i metodi alle necessità individuali dei Discepoli Accettati di cui sono responsabili e delle cui azioni rispondono.
Ecco il motivo per cui l’autentico iniziato si distingue innanzitutto per il coraggio, risultato di un’esperienza millenaria nella materia. La sincerità (=la capacità di osservarsi senza mentirsi) e il coraggio (=l’azione del cuore) hanno condotto questi esseri a sviluppare un amore instancabile e di conseguenza a divenire utili per il servizio.
Le iniziazioni – quando non sono virtuali, ma reali – indicano che certe proporzioni di sostanza superiore sono presenti nei corpi grazie a trasmutazioni avvenute nel corso del tempo. Ogni trasformazione definitiva è stata ottenuta al prezzo di sforzi che hanno forgiato il carattere dell’individuo. Alla quinta iniziazione, colui che ormai può esser detto Maestro, abbandona i corpi inferiori e si stabilisce nell’anima. Da questo momento egli può creare da sé il proprio apparato psicofisico senza dover rinascere dal ventre di una donna. La Resurrezione di Gesù cui si accenna nei Vangeli conferma il suo passaggio dalla quarta alla quinta iniziazione e la sua acquisita capacità di costruirsi a piacimento una macchina biologica. Sul pianeta esistono altri maestri del suo livello e anche superiori a lui.
Ogni iniziazione, su qualsiasi livello, è preceduta da una combustione per mezzo del Fuoco interiore e dalla distruzione, per mezzo del sacrificio, di uno o più aspetti inferiori di sé. Per esempio, al momento della quarta iniziazione avviene la distruzione del corpo causale (o corpo dell’anima). Questo passaggio è anche detto Crocifissione.
L’identificazione dell’individuo con l’anima – ciò che è chiamato Trasfigurazione o Rivelazione – era già avvenuta alla terza iniziazione.
Attraverso la quinta iniziazione l’individuo si identifica infine con la Monade, ossia con l’Uno: ciò che è chiamato Resurrezione.
La quinta iniziazione, quella che dà la maestria sulla Terra, corrisponde in verità alla prima iniziazione cosmica. Il Maestro diviene allora un apprendista della Loggia di Sirio. Sono impensabili per noi gli stati di coscienza che egli attraverserà in futuro e i compiti di cui si farà portatore.