Il testo che segue, tratto da “La Bibbia dei poteri occulti” di C.W. Leadbeater e Annie Besant, rappresenta un invito, per l’aspirante Iniziato, a riconoscere la forza espansiva del pensiero, e ad imparare a servirsene in maniera conforme agli obiettivi perseguiti dalla Fratellanza Bianca:
«Supponiamo che quest’uomo entri nella Società Teosofica e ne accetti i principali insegnamenti: egli comincerà allora a rendersi conto, assai più di quando non studiava queste cose dal punto di vista teosofico, della enorme influenza dei suoi pensieri. Egli comincerà a comprendere che quando la sua mente lavora, esercita quel potere creativo che probabilmente è già tanto familiare ad alcuni di voi; che la mente fabbrica definite esistenze o entità, che in quell’azione creativa la mente costantemente manda nel mondo circostante entità attive che agiscono per il bene o per il male e che molto spesso influenzano la mente di coloro con i quali il creatore di queste entità non ha nessun rapporto personale. Egli comincerà a comprendere che per agire sulla mente degli altri non è affatto indispensabile tradurre i pensieri in parole scritte o parlate, e non è neppure necessario che il suo pensiero si traduca in azione, onde il suo esempio diventi potente per il bene o per il male.
Egli può rimanere una persona oscura, nel senso che può essere completamente nascosto alla vista del pubblico, che può avvicinare soltanto un piccolissimo numero di amici e di parenti che entrano in contatto personale con lui; ma egli si renderà conto che, pur non essendo in contatto personale con la gente, pur non comunicando col pubblico né con scritti né con discorsi, egli possiede un potere che trascende la forza dell’esempio e quella dei discorsi o degli scritti, e che pur standosene solo ed isolato dagli uomini, per quanto riguarda il mondo fisico, egli può ugualmente esercitare una potente forza per il bene o per il male. Può purificare o inquinare le menti dei suoi contemporanei, può contribuire al progresso del mondo aiutandolo o ritardandolo, può elevare la sua razza un po’ più in alto o deprimerla e abbassarla un po’ più in giù; può influenzare la mente del suo tempo con quelle sottili energie di pensiero, con quelle forme attive che s’insinuano nel mondo degli uomini, che ancor più potentemente agiscono perchè sono invisibili, ed esercitano una più vasta influenza appunto perchè sono così sottili da non essere avvertite dalle masse sulle quali hanno il loro effetto.
In questo modo, a misura che egli cresce in sapienza, il pensiero prenderà ai suoi occhi un nuovo aspetto, ed egli si renderà conto di quanto sia formidabile la responsabilità del pensiero, cioè quanto grande sia la responsabilità che grava sulle sue spalle per il semplice fatto di esercitare queste facoltà della mente. Egli si renderà conto che la sua responsabilità si estende assai al di là di quanto egli possa vedere; che egli è sovente responsabile in modo assai reale dei delitti che vengono commessi nella società alla quale appartiene, come pure degli atti di eroismo che in quella società possono aver luogo. Egli afferrerà il grande principio secondo il quale non è detto che un uomo che compie un atto ne sia interamente responsabile, ma che ogni azione è l’entrata nella manifestazione, una vera incarnazione di idee, e che chiunque prende parte alla generazione delle idee prende pure parte alla responsabilità della conseguente azione.
Comprendendo questo ed avendo delle vedute più larghe della vita, egli comincerà a stare molto attento alle sue idee, comincerà a rendersi conto che deve controllare i suoi pensieri, il che va oltre il modo di vedere del solito uomo di mondo; inoltre, a misura che egli comprende che deve controllare i suoi pensieri e che di essi è responsabile, per cui deve fare una cernita tra quelli che intende generare, egli si accorge pure – studiando ulteriormente – che la qualità dei pensieri che egli attira dal mondo esterno sarà ampiamente determinata dal genere di pensieri che egli stesso formula. […] Ogni qualvolta egli manda nel mondo un nobile pensiero, costituisce in se stesso un centro di attrazione verso il quale convergono senza sforzo altri nobili pensieri, attirati come da un’affinità magnetica, di modo che la sua mente riceverà aiuto e sarà fortificata da questi pensieri che in essa fluiscono dall’esterno. Egli riconoscerà pure con dolore e vergogna che quando lancia nel mondo un pensiero basso, crea nella propria coscienza un centro di uguale natura che attirerà i pensieri più vili esistenti nell’atmosfera, e così accrescerà le sue stesse tendenze verso il male, come gli altri pensieri accrescono le sue tendenze verso il bene.
E mentre impara a comprendere questa fratellanza mentale che unisce tutti gli uomini, insieme egli cambierà anche il suo atteggiamento mentale, sentirà la responsabilità del dare e del ricevere, riconoscerà i legami che come tentacoli partono da lui in ogni direzione ed ugualmente si protendono verso di lui da ogni parte. Nella sua vita di ogni giorno comincerà così ad interessarsi più del pensiero che dell’azione, e a comprendere che nella regione dell’invisibile sono generate tutte le forme che si riversano poi nella vita psichica e fisica».