Risveglio

E’ possibile “farsi togliere” il karma?

Alcuni operatori olistici o channeller sostengono di poter “togliere” il karma negativo attraverso trattamenti energetici e/o varie forme di coaching. Ma è davvero possibile liberarsi del proprio karma “negativo” servendosi di questi mezzi esterni, che prescindono dall’esperienza personale e dall’elaborazione interiore?

“Karma” è un termine sanscrito che appartiene in particolare alla filosofia indiana e che significa “azione”. In estrema sintesi, il concetto di “karma” si riferisce all’effetto di un’azione compiuta. Tale effetto può manifestarsi anche a distanza di tempo rispetto all’azione che l’ha generato, persino in una vita successiva (per chi crede nella reincarnazione). Secondo questa visione, il destino non è qualcosa di predeterminato da una misteriosa e imponderabile forza esterna, bensì il risultato delle azioni compiute da un individuo. Se rapportata alla fisica, questa concezione si può inscrivere all’interno della terza legge della dinamica, la quale afferma che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Dobbiamo sempre ricordare, infatti, che le leggi spirituali sono perfettamente allineate a quelle naturali.

In poche e semplici parole, secondo la legge del karma, tutto ciò che fai (ma anche ciò che dici e che pensi), prima o poi ti tornerà indietro.

I corpi sottili, legati ai chakra e al sistema endocrino occidentale, sono campi energetici che compongono l’aura e che rivestono e permeano il corpo fisico. Tali campi energetici sono influenzati dai tuoi pensieri, dalle tue emozioni e dalle tue azioni, e ne vengono modificati.

Esistono diversi trattamenti energetici che permettono di ridare equilibrio ai corpi sottili, ma nessuno di essi potrà mai essere risolutivo: se continuerai ad agire sempre nello stesso modo “disfunzionale”, infatti, sarai fatalmente portato a rivivere ciclicamente le stesse esperienze “negative”. Finchè non riuscirai a comprendere come si è originato il nodo o il blocco karmico che “imprigiona” un certo aspetto della tua vita, non potrai scioglierlo: continuerai a sentirti vittima di eventi dolorosi e ripetitivi, e ad assumere comportamenti auto-sabotanti che, via via, si abbatteranno con un effetto domino anche su altri ambiti della tua esistenza. Così, la problematica interiore che non riesci a mettere a fuoco diverrà sempre più evidente, finchè ti sarà impossibile continuare a ignorarla.

Facciamo un esempio. Se io sono abituata a mentire in maniera “seriale”, le mie bugie produrranno inevitabilmente nella mia vita degli effetti sempre più indesiderabili, che tuttavia tenderò ad attribuire a cause esterne, di cui non mi riterrò responsabile. A quel punto potrei chiedere a un channeller o ad un operatore olistico di aiutarmi a “bruciare” il karma negativo che sento gravare sulle mie spalle. Tuttavia, finchè non comprenderò che sono le mie continue bugie a causare la mia sofferenza, continuerò a raccontarle convinta di poter agire liberamente, e il mio karma di certo non si scioglierà… anzi, diventerà sempre più costrittivo.

Qualsiasi guru prometta di toglierti il karma negativo attraverso un trattamento energetico o di altro genere non ti sta quindi facendo del bene, perché:
👉 ti sta vendendo un’illusione;
👉 ti sta facendo credere di non possedere alcun potere personale e di essere vittima di un destino insondabile;
👉 sta ostacolando la tua evoluzione, impedendoti di apprendere una lezione necessaria per te.

Attraverso il karma individuale, ciascuno di noi può imparare qualcosa di fondamentale a livello evolutivo, e proprio per questa ragione non è del tutto corretto parlare di “karma negativo”. Dal punto di vista dell’anima, ogni esperienza è neutra; è piuttosto la mente egoica e duale a giudicarla come “positiva” o “negativa”. Possiamo affermare che un’esperienza divenga realmente “negativa” solo quando, non riuscendo proprio a comprendere le nostre dinamiche interiori, riproduciamo ostinatamente i medesimi schemi disarmonici, che non possono causare nient’altro che sofferenza o che, quanto meno, ci impediscono di evolvere.

Ciò che è stato scritto fin qui vale anche a livello familiare e collettivo, poiché il karma agisce anche su gruppi di persone che condividono un determinato percorso. Talvolta i figli commettono gli stessi errori dei genitori o dei nonni: quando una lezione karmica non è stata appresa, infatti, può ripresentarsi nelle generazioni successive. Quella lezione, tuttavia, non deve essere considerata come una punizione, bensì come un’esperienza che concorre all’evoluzione dell’intero gruppo familiare. Ci è quindi data la possibilità di fare tesoro delle esperienze dei nostri fratelli e sorelle, dei nostri genitori e dei nostri avi.

Da ciò che si è detto si evince quindi che, secondo la “scienza dell’anima”, tutto ciò che ci accade è indirizzato verso la nostra migliore evoluzione e dunque non esistono eventi realmente “negativi”: anche eventuali “errori” contribuiscono a forgiare la nostra esperienza e a donarci saggezza. Cerchiamo, quindi, di apprendere con la mente e con il cuore le lezioni che il karma ci presenta, evitando di cadere nel vittimismo e accettando le nostre responsabilità: grazie a questo stato di apertura interiore, gradualmente riusciremo a modificare i nostri comportamenti, e ciò condurrà ad un progressivo “allentamento” della presa karmica su di noi… con buona pace di guru e channeller di tutto il mondo!