Risveglio

“Alice in Wonderland” o l’Iniziazione

“Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll è una splendida fiaba dal valore iniziatico. La perentoria frase “Ma questo è il mio sogno!” pronunciata dalla protagonista nel recente film di Tim Burton, ci ricorda che la nostra esistenza terrena non è reale come siamo convinti che sia: essa è un sogno di cui potremmo diventare noi stessi gli assoluti protagonisti… se soltanto ci accorgessimo che stiamo sognando!

La protagonista della fiaba di Carroll è una bambina ben educata, immersa nel razionalismo ottocentesco. Ma un giorno, all’improvviso, Alice viene catapultata in un mondo davvero bizzarro e imprevedibile, un luogo in cui tutte le leggi della fisica e della logica vengono sovvertite. Dapprima smarrita e confusa, poco a poco Alice imparerà a muoversi sempre meglio tra i meandri di quella apparente irrazionalità, e alla fine della storia si mostrerà capace di dominarla completamente.

Alice si trova in un prato quando si addormenta, sprofondando in una incredibile avventura onirica. Nel suo sogno incontrerà molti animali, circostanza che può ben ricordare un tipico viaggio sciamanico nel quale compaiono gli animali totemici del viaggiatore. In principio, Alice si imbatte nel celebre Bianconiglio, che rappresenta l’iniziatore, colui che le permetterà di intraprendere il viaggio e che la guiderà lungo il percorso.

Dopo la caduta nella tana del coniglio, Alice si ritrova in una stanza i cui muri sono tappezzati di porte. Su un tavolino di vetro trova una piccola chiave con cui riesce ad aprire una porticina occultata da una tenda. L’apertura però è troppo piccola per passarci attraverso: Alice riesce solo a vedere che dall’altra parte c’è un bellissimo giardino. Tornando indietro, trova una bottiglietta: beve il liquido in essa contenuto e rimpicciolisce fino alle giuste dimensioni per attraversare la porticina, ma a quel punto trova la porta chiusa e la chiave posta in cima al tavolino, ormai troppo in alto perchè lei possa raggiungerla. Più tardi, dopo aver riconquistato la sua statura, Alice recupera la chiave, apre la porta e riesce a rimpicciolirsi nuovamente… ma a quel punto ritrova la porta chiusa. Dopo un altro tentativo andato a vuoto, la scena cambia completamente.

Alice e la porticina

Per tutto il racconto, Alice cambierà le sue dimensioni alla ricerca di quelle giuste. Evidentemente non è ancora pronta a superare la prova. Per riuscirci, deve riuscire a conquistare la Chiave, ovvero il mezzo per penetrare la verità, e la Giusta Altezza, ovvero un’adeguata predisposizione interiore: l’eccessiva altezza rappresenta la supponenza e lo scetticismo dell’età adulta, mentre l’essere troppo piccoli simboleggia l’ingenuità e l’impreparazione dei fanciulli di fronte alle insidie e ai pericoli dell’esistenza.

Dopo la scena della stanza dalle molteplici porte, Alice si ritrova rimpicciolita in un mare di lacrime cadute quando era “grande”. Incontra lì vari animali insieme ai quali intraprende una corsa irrazionale e confusa, in cui ogni partecipante corre dove vuole senza curarsi di seguire un percorso prestabilito. In questo episodio prevale l’assurdità: sembra solo un espediente per far uscire Alice dalla stanza dalle molteplici porte. In effetti la scena si conclude quando Alice avvista il Bianconiglio (che come al solito corre!) e prontamente si mette al suo inseguimento. Il coniglio continua ad indirizzarla nella giusta direzione: seguendolo, infatti, Alice approderà nel Paese delle Meraviglie.

Bianconiglio

Altro animale simbolico è il bruco che Alice incontra a metà racconto. Il bruco, ovvero l’animale strisciante da cui nascerà una splendida e leggiadra farfalla, richiama il concetto di morte e rinascita ed è quindi un perfetto simbolo iniziatico. Alla fine del racconto Alice incontrerà poi un grifone, animale mitologico dalla doppia natura di leone e aquila e dunque in grado di simboleggiare quell’unione tra volontà e discernimento che ogni autentico iniziato deve riuscire a realizzare dentro di sé. Altro elemento caratterizzante il grifone è la coda formata da un serpente: anche quest’ultimo animale è un simbolo di morte e rinascita per la sua attitudine a cambiare pelle; essendo inoltre legato alla terra, rappresenta il completamento ideale rispetto all’aquila (elemento aria) e al leone (elemento fuoco). Nel contesto della fiaba il serpente rappresenta la furbizia, qualità utile e positiva se non sfocia nell’inganno intenzionale e malevolo. Inoltre il serpente è un animale capace di infilarsi nei buchi del terreno e, in quanto tale, può essere considerato un simbolo delle forze che si agitano nelle profondità dell’inconscio. L’aquila rappresenta la capacità di elevarsi e guardare lontano, il leone simboleggia la forza e il coraggio. La figura del grifone riassume quindi in sè le caratteristiche essenziali che ogni iniziato deve riuscire a sviluppare, ovvero il coraggio guidato dalla capacità di visione e da un pizzico di scaltrezza, necessaria quest’ultima per potersi muovere agilmente in un mondo per nulla innocuo.

L’iraconda Regina di Cuori ci ricorda che dobbiamo imparare a dominare le nostre emozioni negative o comunque eccessive, se vogliamo davvero risvegliarci e diventare “la versione migliore di noi stessi”: persino lei potrebbe riuscire in questa impresa, infatti è pur sempre una dolce Regina di Cuori, e non certo una crudele Regina di Picche! Sul piano iniziatico, il motivo per cui minaccia tutti di far tagliare loro la testa va ricercato nel fatto che la decapitazione ha un forte significato simbolico di morte e rinascita: non a caso, il verbo “decollare” (da cui “decollazione”) significa anche “far volare”.

Regina di Cuori

L’ultimo episodio del racconto vede Alice imputata in un processo. La bambina ha già conosciuto il grifone che, come abbiamo visto, ha un preciso significato iniziatico: durante il processo, perciò, non può fare a meno di mostrare un atteggiamento di sufficienza e quasi di irritazione nei confronti di tutti quei buffi personaggi, che rappresentano ciò che Alice era prima di “risvegliarsi nel sogno”. Il passaggio è terminato, l’iniziazione è avvenuta, la testa si è simbolicamente staccata dal corpo e Alice può finalmente volare, libera dai vincoli e dai limiti della vecchia versione di se stessa.