Talvolta ci chiediamo se possiamo aiutare una persona malata o sofferente agendo sul piano spirituale, senza chiedere il permesso alla persona stessa. Non è possibile inviare una guarigione akashica a una persona senza chiederle il permesso, perchè questo gesto violerebbe il suo libero arbitrio. Dal Maestro Saint Germain ci viene però trasmesso un decreto, basato sul mantra “IO SONO”, che può essere pronunciato per invocare un miglioramento della situazione personale o della salute di un’altra persona, anche senza che la persona coinvolta lo sappia. Potete pronunciare questo decreto ogni volta che desiderate, e potete continuare finchè lo ritenete opportuno.
TENETE A MENTE, PERO’, DUE CONCETTI FONDAMENTALI:
1) Il decreto deve essere pronunciato con cuore puro, cioè per l’esclusivo bene dell’altra persona (e non per il “bene” della persona che lo pronuncia!). Se violerete questo principio, non soltanto non otterrete alcun risultato, ma rischierete di attirare su di voi del karma negativo.
2) Dal punto di vista dell’anima, la sofferenza può essere uno straordinario mezzo evolutivo: una persona che soffre, quindi, potrebbe aver scelto volontariamente il suo difficile percorso, e la sua situazione “negativa” potrebbe proseguire senza miglioramenti evidenti anche per un’intera incarnazione. Ovviamente non possiamo violare il libero arbitrio di un’anima che ha “scelto” di soffrire: perciò, se un certo tipo di sofferenza rientra nella scelta animica della persona a cui state pensando, la recita del decreto non potrà avere effetti evidenti. Tuttavia, pronunciando il decreto con amore intelligente e incondizionato, non farete alcun male né a quella persona né a voi stessi.
Considerando queste necessarie premesse, se pensate possa essere utile recitare l’invocazione a favore di qualcuno, mettetevi all’opera senza attaccamento al risultato: pronunciate il decreto come e quando desiderate e poi lasciatelo andare, certi che qualunque cosa avvenga (o non avvenga) sarà comunque per il massimo bene dell’altro.
Questo è il testo del decreto, dove la dicitura “nome e cognome” tra parentesi quadre si riferisce alla persona che vorreste aiutare:
«Grandioso Maestro Interiore, LA PRESENZA “IO SONO” in [nome e cognome],
vieni fuori con il Tuo Potere Cosciente, con la Tua Maestosa Intuizione e Lungimiranza,
con la Tua Saggezza e la Tua Intelligenza Direttiva,
e provvedi in modo che tutte le cose siano sistemate per [nome e cognome],
che riceva la Pace che tanto si merita.
“IO SONO” LA PRESENZA, dirigendo e comandando affinchè questo sia fatto e sia fatto adesso.
Innalza la sua Coscienza alla Luce abbagliante nella quale possa vedere e conoscere
la quiete, il riposo e la bellezza che sono suoi per sua propria creazione e servizio.
GRAZIE PADRE MADRE!»