Mondo onirico

Sogni e viaggi astrali

Che cosa sono per voi i sogni? Alcuni “esperti” ritengono che siano principalmente una modalità attuata dal cervello per liberarsi delle impressioni in eccesso accumulate durante il giorno. Sì, il mondo onirico assolve anche a questo compito. Tuttavia, alcuni dei nostri sogni hanno uno scopo che si spinge ben oltre quello appena menzionato. Talvolta, inoltre, quelli che appaiono come semplici sogni sono, in realtà, veri e propri viaggi astrali. Nella mia vita, i sogni stanno assumendo un ruolo ogni giorno più importante, perchè sempre più spesso mi offrono consigli e suggerimenti preziosi su come affrontare (e risolvere) varie questioni, anche estremamente pratiche. Certo, bisogna imparare ad orientarsi tra le diverse tipologie oniriche, perchè in caso contrario si rischia davvero di prendere “lucciole per lanterne”!

Ci sono molti libri che affrontano questo argomento: cercandone uno adatto a me, la scelta è caduta istintivamente su un testo della grande sensitiva americana Sylvia Browne, intitolato “Il libro dei sogni”. Avevo già letto qualcosa della Browne. La sua concezione della spiritualità mi lasciava un po’ perplessa, ma l’intuito mi ha spinta comunque ad acquistare il libro di cui vi sto parlando. Ho dovuto scendere a patti con il tipo di narrazione proposto dall’autrice (che ritengo un po’ troppo “new age”, per certi versi), ma ne è valsa la pena. La Browne ha alle spalle uno studio trentennale in materia di sogni, ma è una sensitiva e non una psicologa: la sua visione dell’argomento, quindi, va in una direzione prevalentemente spirituale con la quale sento di poter concordare, considerando le mie personali esperienze oniriche.

Ho apprezzato, in particolare, la griglia interpretativa – essenziale e schematica – in base alla quale l’autrice suddivide le varie tipologie di sogno. Se siete psicologi, probabilmente non condividerete la semplicità della sua visione; personalmente, però, credo che proprio dalla semplicità si debba partire per tentare di orientarsi all’interno del complesso mondo dei sogni. Secondo l’interpretazione dell’autrice, possiamo suddividere i sogni nelle seguenti categorie: sogni di rilascio; sogni aspirazionali; sogni premonitori; sogni informativi o risolutivi; visite astrali. Vi presento velocemente ciascuna tipologia, esemplificando ognuna di esse tramite un sogno tratto dal libro della Browne:

Sogni di rilascio. Sono spesso caotici, disturbanti e persino paurosi, ma sono indispensabili perchè ci permettono di sbarazzarci della “spazzatura” mentale ed emotiva che accumuliamo durante il giorno. Possono metterci di fronte a situazioni della nostra vita che ci stanno arrecando danno, ad abitudini nocive delle quali dovremmo sbarazzarci. Senza i sogni di rilascio, incubi compresi, saremmo degli stressati cronici se non degli psicotici, per cui vale la pena sopportare il disagio che ci provocano. Dobbiamo, però, stare attenti a non confonderli con i sogni premonitori, cosa che siamo erroneamente portati a fare di fronte a immagini oniriche che ci spaventano particolarmente. Scrive Lyin: «Ho tre figli. Mi capita spesso di sognare che uno o l’altro di loro muore. Perchè mai dovrei sognare di perdere ciò che ho di più prezioso?». Un sogno di questo genere, in realtà, è il rilascio inconscio di ciò che dentro di noi si presenta come il “peggior scenario possibile”, qualcosa di così terribile che impediamo alla nostra mente conscia di pensarci anche solo per un istante. Il nostro inconscio, cioè, mette in atto ciò che la mente conscia respinge con tutte le sue forze. Perchè lo fa? Che ci crediate o no, l’inconscio ricorre a queste bizzarre modalità per rassicurarci sul fatto che siamo in grado di sopravvivere anche al più devastante dei dolori: si comporta così, insomma, per aiutarci ad affrontare le nostre più profonde paure. Infatti al mattino ci svegliamo e ci rendiamo conto che… era solo un brutto sogno!

Sogni aspirazionali. L’autrice ne parla in questi termini: «Come la mente inconscia fa affiorare nei nostri sogni le paure, il senso di colpa, i rimpianti e la confusione, così porta anche in scena i nostri desideri. I sogni aspirazionali sono esattamente ciò che il loro nome suggerisce: il bellissimo riflesso di ciò che desideriamo, o almeno di ciò che crediamo di volere… e di solito, al risveglio, ci ritroviamo con un sorriso sulla faccia e un senso di soddisfazione nel cuore perchè, anche se solo per qualche istante, nel sonno, abbiamo vinto alla nostra “lotteria”». Anche i sogni aspirazionali, tuttavia, rischiano di essere fraintesi. Interessante, a tal proposito, il sogno della signora D.: «Continuo a sognare un mio ex fidanzato di cui ero innamoratissima. Oggi sono felicemente sposata e non capisco perchè mi succede questa cosa. Nel sogno, il mio ex vuole rimettersi con me e sembra molto preso, molto più di quanto fosse nella vita vera. Quando mi sveglio, mi sento galvanizzata, perchè ho la sensazione che lui mi ami ancora e mi amerà per sempre. E’ assurdo. Amo mio marito, ma questo sogno mi eccita moltissimo. Aiuto!». Considerando un sogno di questo genere a mente fredda, è evidente come esso rispecchi il desiderio della signora D. di assaporare maggior passione e romanticismo all’interno della propria vita matrimoniale: di certo non sarebbe una buona idea andare alla ricerca di un ex fidanzato che, come la stessa sognatrice ammette, nella vita reale non era poi così preso dalla loro relazione.

Sogni premonitori. Questa espressione incute sempre timore, ma i sogni premonitori possono prefigurare anche avvenimenti positivi, in realtà! Le informazioni che riceviamo attraverso questi sogni provengono proprio dalla Biblioteca dell’Akasha. Secondo quanto afferma l’autrice, tutti i sogni premonitori hanno due caratteristiche in comune: per prima cosa sono sempre a colori; inoltre, l’azione al loro interno si sviluppa in modo consequenziale: ogni evento ne determina un altro, rispettando una certa logica interna. Non sono mai presenti elementi bizzarri, in grado di inquinare la coerenza del sogno. Importante ricordare, però, che non tutti i sogni sequenziali – così come non tutti i sogni a colori – sono premonitori. Alcune persone presentano una particolare predisposizione nei confronti di questi sogni. Ecco il racconto di una cliente di Sylvia Browne: «Ho sognato che mia madre aveva un cancro incurabile. Al risveglio, quella mattina, ho raccontato il sogno a mio marito, ma soltanto a lui, e nei giorni seguenti ho pianto disperatamente perchè sapevo che quel sogno si sarebbe avverato. Mia madre è morta sei mesi dopo per un tumore alle ovaie».

Sogni informativi o risolutivi. Vi è mai capitato di addormentarvi angosciati per un problema e di svegliarvi con la soluzione in mente? Oppure di accorgervi, una mattina al risveglio, di sapere qualcosa che, la sera prima, ignoravate? Dal mio punto di vista è plausibile che, mentre dormivate, abbiate attinto a delle informazioni custodite nel vostro inconscio. L’autrice ritiene invece che i sogni risolutivi siano il frutto di interazioni telepatiche con entità esterne a noi, e definisce così la telepatia: «La trasmissione diretta di informazioni, sapere, o sentimenti da una persona, o un’entità, all’altra senza il ricorso a uno dei cinque sensi, ovvero la vista, l’udito, il tatto, il gusto o l’odorato. E’ il trasferimento istantaneo e silenzioso dall’inconscio di un “mittente” a quello di un “ricevente”, a prescindere dal fatto che ne siano consapevoli o lo facciano intenzionalmente. Dato che l’informazione telepatica spesso è destinata ad avere un impatto sul ricevente, e talvolta prevede che quest’ultimo prenda una posizione in merito, prima o poi la mente razionale ne verrà a conoscenza». Sylvia Browne fa rientrare nella categoria dei sogni informativi anche i viaggi astrali, quelli che il corpo astrale (o emozionale) compie “staccandosi” dal corpo fisico addormentato. Non c’è limite ai luoghi e alle persone che possiamo visitare durante questi viaggi. Vi chiederete, però, come distinguere un normale sogno da un viaggio astrale: probabilmente vi trovate nel pieno di un viaggio se state sognando di volare senza l’ausilio di un aeromobile, oppure se vi sembra di interagire realmente (quasi fisicamente) con un’altra persona o con un luogo particolare. I viaggi astrali, inoltre, si sviluppano in una sequenza logica di eventi, più che in un ammasso caotico di immagini. Così descrive la sua esperienza Sherry: «Varie volte alla settimana sogno di essere sopra la superficie terrestre, di volare e guardare giù verso il quartiere in cui sono cresciuta, oppure di sbirciare attraverso le finestre del primo appartamento in cui ho vissuto con mio marito».

Visite astrali. Con questa espressione, l’autrice fa riferimento alle visite che, durante il sonno, riceviamo da parte dei nostri cari defunti. Certo, bisogna stare attenti a non confondere una visita astrale con un semplice sogno aspirazionale (un sogno che esprime, cioè, il nostro desiderio di riabbracciare una persona amata). In questi casi, però, soltanto il vostro cuore può dirvi qual è la verità. A proposito delle interazioni con i defunti, l’autrice afferma: «Molti di voi si svegliano ricordando di aver trascorso del tempo con persone che avete perduto e di cui sentite terribilmente la mancanza. A molti altri, invece, questo non accade. Vi prego di credermi quando vi dico che la differenza non sta nel fatto che questi ricongiungimenti avvengano o no: tutto dipende dalla capacità di ricordarli». Ecco la descrizione di una di queste visite: «Poco tempo dopo la morte di mio padre ho fatto un sogno molto realistico in cui l’ho visto in piedi accanto al mio letto. Mi ha accarezzato delicatamente la guancia destra; mi sono svegliata subito. Ho avvertito la sua presenza e sento ancora il suo tocco sul mio viso. Era lì davvero e mi ha fatto una carezza, o è stato solo un sogno?». Concordo con l’autrice quando afferma che, per quanto sia legittimo avere dei dubbi, ciò non deve impedirci di godere della magia di questi meravigliosi incontri notturni.

La lettura del libro della Browne mi ha aiutata a fare luce sulle avvincenti trame tessute dal nostro inconscio, anche se la dimensione onirica è per sua stessa natura sfuggente ed enigmatica e – per fortuna – non potrà mai essere afferrata dalla mente razionale.