Le origini dei Tarocchi (3)

Dalle carte arabe agli Arcani Minori

E’ arrivato ora il momento di sapere qualcosa di più sulla storia degli Arcani Minori. Come sappiamo, essi sono suddivisi in quattro semi, caratterizzati da altrettanti simboli: la coppa, il bastone, la spada (derivante dal pugnale, in uso fin dalla preistoria) e il denaro (derivante dall’immagine della ruota forata). Si tratta di simboli antichissimi. In base alle informazioni akashiche, la loro prima comparsa avvenne nel territorio corrispondente all’attuale Afghanistan occidentale. In seguito, essi raggiunsero l’India nord-occidentale. Qui, sin dal tredicesimo secolo a.C., tali simboli entrarono a far parte di un ampio ventaglio di icone che venivano dipinte o incise su tessere di vari materiali: possiamo affermare che queste tessere costituissero gli antenati dei nostri giochi di carte o di società, e che le immagini simboliche da cui erano contrassegnate corrispondessero agli attuali “semi” o “colori” delle carte da gioco. Dopo la morte del Profeta Maometto, avvenuta nel 632 d.C., prese avvio l’inarrestabile espansione islamica in Asia e nell’Europa mediterranea. A ridosso dell’anno Mille, il Sultano Mahmud della città afghana di Ghazna discese in India, gettando le basi della successiva penetrazione islamica nel subcontinente indiano. Gli arabi entrarono dunque in contatto con gli usi e i costumi degli abitanti di quell’area.

Voglio soffermarmi, a questo punto, su un aspetto che ritengo importante ai fini della mia ricerca. E’ storicamente documentata la presenza, nella monetazione romana del 300 a.C. circa, di tessere monetali chiamate “assi”, le quali contenevano chiaramente le figure del bastone, della spada, del vaso/coppa e del Sole inscritto in un cerchio (assimilabile al simbolo del denaro). Da Akasha, inoltre, ho saputo che questi quattro simboli, per quanta riguarda l’Italia, apparvero per la prima volta in Puglia, nell’ottavo secolo a.C.

Antichi simboli italici

Tale circostanza legittima l’insorgere di alcuni interrogativi sull’origine dei semi raffigurati sulle carte da gioco, nonché sul territorio di origine delle carte stesse. Alcuni studiosi, in effetti, hanno ipotizzato che l’”asse”, ampiamente diffuso in età imperiale al tempo delle guerre con la Persia, abbia assunto in Medio Oriente una popolarità tale da suggerire, secoli dopo, i simboli da inserire nelle carte da gioco. Tale ipotesi potrebbe apparire teoricamente plausibile, ma dal punto di vista akashico risulta del tutto infondata. Come si concilia, allora, l’esistenza di questi quattro simboli (bastone, spada, coppa, denaro) nell’antichità romana con l’informazione akashica secondo la quale essi avrebbero avuto origine in Asia? La risposta di Akasha a questa domanda è perfettamente logica, per quanto possa apparire inaccettabile dal punto di vista della ricerca storica: le menti degli esseri umani sono unite ben al di là della separazione fisica, circostanza che rende del tutto naturale l’emergere di simboli comuni a bacini geografici e culturali anche molto distanti tra loro. I simboli che originarono i quattro semi, dunque, affondano anche nell’antica storia italica le proprie radici.

E’ però indubbio che furono gli arabi, e non i nostri antenati, a realizzare i “prototipi” dei giochi europei di carte a quattro semi (coppe, spade, denari e bastoni, appunto).

Antiche carte arabe
Antiche carte arabe

Le carte da gioco realizzate in seguito in Italia avrebbero ereditato la struttura tipica dei mazzi arabi (una serie di carte numerali più tre o quattro figure per ciascun seme), andando però a riscoprire, in alcuni casi (si vedano ad esempio le carte napoletane e quelle piacentine), la foggia italica dei quattro simboli utilizzati (spade diritte e bastoni grezzi, ad esempio, al posto delle spade ricurve e dei bastoni levigati di origine araba).

Carte piacentine
Carte piacentine

Quelle che oggi chiamiamo “carte da gioco”, tuttavia, non erano tali per gli arabi, almeno in origine: essi le consideravano, infatti, vere e proprie immagini sapienziali, e le utilizzavano per diverse finalità, ad esempio la contemplazione e la divinazione. Secondo Akasha, i primi esemplari di queste carte sono molto più antichi di quanto oggi si pensi: risalirebbero all’incirca al 780 d.C. e sarebbero stati realizzati nell’area sud-orientale della penisola arabica. Per secoli, tuttavia, le carte arabe sarebbero state appannaggio di pochi individui benestanti, rimanendo inoltre confinate in un ambito territoriale piuttosto ristretto. Col tempo si sarebbero diffuse maggiormente nella penisola araba, ma solo molto più tardi avrebbero raggiunto il suolo africano: nel dodicesimo secolo, in particolare, si sarebbero attestate nell’area centro-orientale dell’Egitto.

La storia continua…