Le origini dei Tarocchi (4)

Tarocchi: una storia d’amore

Notizie riguardanti le carte arabe giunsero in Italia per la prima volta verso la fine del dodicesimo secolo, tramite rotte marittime, presumibilmente di natura commerciale, che collegavano le coste tirreniche dello Stivale con il Nord Africa. Tuttavia, dovette trascorrere molto tempo perchè questa novità attecchisse stabilmente sulla nostra penisola. Infatti, solo agli albori del quattordicesimo secolo, in Italia – e precisamente nel Lazio – furono realizzati i primi mazzi di carte da gioco a quattro semi. Inizialmente, secondo quanto mi è stato trasmesso da Akasha, questo gioco si diffuse in ambienti piuttosto “equivoci”, tra individui dediti al malaffare. Nella prima parte di questa ricerca, tuttavia, ho sottolineato l’origine bolognese dei Tarocchi, con ciò intendendo mazzi composti sia da Arcani Maggiori che Minori. Si potrebbe ritenere, a questo punto, che i “prototipi” degli Arcani Minori siano giunti a Bologna partendo dal territorio laziale. E invece, le informazioni ricevute da Akasha a tal proposito mi hanno nuovamente stupita. Non sono né una studiosa né un’appassionata di storia medievale, e devo quindi ammettere che, almeno fino al momento di questa ricerca, nulla sapevo dell’esistenza di un personaggio che rispondeva al nome di… Bertrando del Poggetto. In estrema sintesi, costui era un condottiero francese (Bertrand du Pouget il suo nome originario) che, all’epoca della cattività avignonese del papato (durata dal 1309 al 1377), fu nominato da Giovanni XXII legato pontificio per Lombardia, Romagna, Bologna e Toscana. Questa mossa andò ad inserirsi nel tentativo di ripristinare l’autorità pontificia sull’Italia, nel bel mezzo delle lotte che opponevano guelfi e ghibellini, rispettivamente sostenitori del Papa e dell’Imperatore. Bertrando reclutò quindi un esercito di mercenari con cui, nel 1320, entrò in Italia: il suo principale obiettivo era quello di impadronirsi di Bologna, città strategica per impedire ai ghibellini di avanzare verso la Toscana e Roma. La città emiliana si arrese a Bertrando, il quale vi entrò nel 1327, per poi esserne cacciato a furor di popolo sette anni dopo. Ciò che appare più interessante ai fini della nostra storia consiste nel fatto che Bertrando, noto per essere un insigne mecenate, invitò a Bologna numerosi artisti cui affidò il compito di decorare il castello che egli stesso fece costruire. In base alle informazioni che ho ricevuto dal piano akashico, sarebbe stato Bertrando del Poggetto in persona ad introdurre a Bologna la conoscenza delle carte arabe a quattro semi. Questa circostanza, forse, non potrà mai essere dimostrata dal punto di vista storico, e ad alcuni potrebbe apparire decisamente azzardata, se non addirittura bizzarra. Tuttavia, è esattamente ciò che mi è stato trasmesso. Da parte mia, posso soltanto sottolineare il fatto che si tratta di un’informazione del tutto coerente, anche dal punto vista temporale, con quelle che avevo ricevuto in precedenza: avevo appreso, infatti, che gli Arcani Maggiori e gli Arcani Minori erano stati congiunti in un unico mazzo, per la prima volta a Bologna, verso la metà del quattordicesimo secolo (diciamo, indicativamente, tra il 1348 e il 1352), circa due decenni dopo l’insediamento di Bertrando del Poggetto nel territorio felsineo.

Dal piano akashico ho poi ricevuto l’invito ad esplorare “il potere dell’amore” che ha reso possibile la creazione dei primi mazzi di Tarocchi in quel di Bologna. Indirizzando la mia ricerca in questa direzione, ho fatto due scoperte molto interessanti. La prima riguarda la conoscenza delle carte arabe da parte di Bertrando del Poggetto, che gli sarebbe stata trasmessa per via familiare da un suo antenato, francese di nascita ma molto legato, anche per motivi sentimentali, alla Sicilia: proprio in quest’isola l’avo di Bertrando sarebbe entrato in contatto con persone, e dunque con usi e costumi, di origine araba. La seconda scoperta, che può essere considerata una vera e propria rivelazione, chiama nuovamente in causa la “donna manager” bolognese indicata come colei che ebbe l’intuizione di unire in un unico mazzo gli Arcani Maggiori e Minori. Costei, donna facoltosa e madre di famiglia, a un certo punto avrebbe intrecciato un’intensa relazione sentimentale con lo stesso Bertrando del Poggetto. Da questa storia sarebbe nata una bambina che, però, non avrebbe mai conosciuto il suo vero padre: poco prima che la figlia venisse alla luce, infatti, gli abitanti di Bologna si rivoltarono contro il condottiero francese, costringendolo alla fuga. Correva l’anno 1334.

Ringrazio l’Akasha per tutto ciò che mi ha svelato nel corso di questa meravigliosa ricerca, che da parte mia, comunque, non è terminata ma continuerà nei prossimi mesi e, forse, anni: sono tanti, infatti, gli aspetti che vorrei approfondire e magari condividere con tutti gli amanti dei Tarocchi. A presto, quindi!

Il Mondo dei Tarocchi